“Avventure della ragazza cattiva” di Mario Vargas Llosa, è la storia del niño bueno e della niña mala, del loro continuo perdersi e ritrovarsi nel mondo e nella vita, seppure mossi da desideri diversi. Niente zuccherosi luoghi comuni, eppure questo romanzo è davvero una storia d’amore, ma è indubbiamente anche molto altro. Lo sfondo è la storia di un’epoca, la storia del Perù in cui la vicenda ha inizio e la storia delle idee e delle illusioni che hanno animato un tempo, prima di scolorire di fronte alla realtà. Ed è la storia delle migliaia di persone che hanno abbandonato la loro terra in cerca di miglior fortuna e che, con quel distacco, non potranno mai finire di regolare i conti. Ricardo Somocurcio ci racconta in prima persona le sue pene d’amore, per la presenza-assenza di questa donna innocente come una bambina e manipolatrice come una strega, che gli ha rubato anima e cuore, legandolo in una relazione che non vuol finire, nonostante le separazioni, la lontananza, le ferite. Il suo cuore continua a battere per questa creatura dai mille volti e dalle molte vite: Lily la Cilenita, Arlette la Guerrigliera, Madame Arnoux, Mrs. Richardson, Kuriko, Otilia la Peruanita, tutte le maschere che via via lei indossa la mostrano e la nascondono, si lasciano corteggiare e amare, senza mai lasciarsi prendere veramente, senza mai svelarsi del tutto. Storia di un amore fatale e senza ragione, raccontato con prosa asciutta e scorrevole, che non indugia nei sentimentalismi, ma racconta con schiettezza la passione, con quella cifra di irrazionale che è la vita vera. Da leggere.
Avventure della ragazza cattiva

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