La scuola cattolica


Sono passati cinquant’anni dal massacro del Circeo, avvenuto tra il 29 e il 30 settembre del 1975: un caso di rapimento, stupro, sevizie e omicidio messo in opera da tre rampolli di agiate famiglie romane ai danni di due ragazze di un quartiere popolare, Rosaria Lopez che restò uccisa e Donatella Colasanti, che si salvò fingendosi morta. I tre assassini, studenti e praticanti di movimenti neofascisti, non erano i bravi ragazzi che sembravano; due di loro avevano precedenti per rapina e uno anche per violenza di gruppo su due ragazzine. Il caso ebbe una risonanza enorme e, per la prima volta, si parlò di violenza contro le donne con un riscontro mediatico fino ad allora sconosciuto, in un processo in cui la sopravvissuta si costituì parte civile, assieme a diverse associazioni femministe. Il massacro del Circeo, per la ferocia e l’indifferenza dei tre criminali e la totale disumanizzazione delle vittime, fu letto anche come un delitto di matrice socio-politica, dove la diversa provenienza sociale di vittime e carnefici e l’adesione di costoro a ideali fascisti di sopraffazione dell’uomo sulla donna, in tempi di nascente femminismo militante, ebbero certamente un ruolo. Un ulteriore risvolto della vicenda è l’oggetto del volume “La scuola cattolica”, romanzo di 1300 pagine, premio Strega 2016, in cui l’autore, che conosceva due dei tre assassini, coi quali aveva condiviso, con un anno di differenza, la frequenza della scuola privata cattolica maschile San Leone Magno di Roma, costruisce una narrazione potente dell’Italia di quegli anni e di quella “mala educacion”, che tenendo insieme adolescenza, sesso, maschilismo, religione e violenza, costituisce l’esperienza, che, in qualche modo oscuro, lo accomuna ai colpevoli del massacro. Su quella comune radice si interroga Albinati, senza nascondere nulla, dando vita a un trattato sull’educazione del maschio, sulle tracce di quel carattere di sopraffazione, arroganza e cameratismo che molto può spiegare anche oggi del rapporto tra uomini e donne nel nostro paese. Lettura impegnativa, che vale la pena; uno sguardo maschile su argomenti che di rado gli uomini affrontano.